La cosa che adoro del modern e' che lo puoi seguire costantemente con minimi dispendi di tempo, le carte nuove hanno un impatto relativo su un pool cosi' vasto.
Hai spazio per la creativita' a differenza dello standard.
Una volta che hai le carte del tuo archetipo lo aggiorni con dispendi minimi, a differenza dello standard in cui non smetti mai di spendere e rivendere a prezzi piu' bassi.
Facendo un torneo a modern settimana e aggiustando una determinata lista mano mano che il meta si evolve quando poi arriva il momento del torneo maggiore modern e' diverso. E' come accompagnare un figlio a scuola quando l'hai accompagnato ogni altro giorno della tua vita.
Ci vai con una preparazione e una confidenza diversa a quel torneo perchè tu padroneggi al 100% quel formato. Sia come deck building che come game-play.
Ora che ho giocato anche standard dopo piu' di 3 anni che ero inattivo sul mio vecchio formato, e che mi sono evoluto anche come giocatore, posso dirlo: lo standard non puo' darmi lo stesso rapporto piacere/costo del modern.
Giocare modern e' come andare in vacanza in albergo a 4 stelle, scendi e c'è il mare.
Giocare standard e' come fare la superstrada in bicicletta, butti il telo sulla sabbia e poi te la devi fare al ritorno tutto pieno de sale.
Fare la stessa cosa in standard, con la stessa precisione millimetrica con cui riesco a farlo in modern, prenderebbe una quantita' di tempo talmente maggiore che diventerebbe un lavoro. Il modern e' la vera risorsa dei giocatori di magic. Per quanto la wizard spinga tantissimo lo standard il vero formato costruito al momento e' il modern.
Infatti il modern e' l'unico formato, a differenza di pauper, legacy e vintage, che offre la possibilita' di competere in eventi sufficientemente grossi e frequenti con un proprio archetipo, quindi "rogue-buildando" in modo originale e creativo, senza gli stessi problemi dello standard.
Empty the pits in azione, mazzo con cui ho affrontato la dura transizione tra 2017-2018
Deck Analysis ® e' un gruppo organizzato di giocatori volto a promuovere un utilizzo compiuto dei cosiddetti "rogue decks" . La ricerca della perfezione del proprio mazzo va a braccetto con la ricerca della self-perfection come giocatore. Qui spingiamo i mazzi al massimo.